Riqualificazione energetica

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RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DI UN EDIFICIO, COSTI E RICAVI

CONSUMO ENERGETICO DI EDIFICI RESIDENZIALI E NON RESIDENZIALI

L'urgenza di ridurre i consumi energetici dei fabbricati nel nostro Paese e di adeguare agli standard europei il livello della nostra edilizia ha portato all'obbligatorietà per i proprietari, di far redigere ad un tecnico un attestato di prestazione energetica (APE) che accompagni tutte le transazioni che verranno eseguite sull'immobile.
Da tale attestato si evince la classe energetica di appartenenza di un immobile, cioè quanto consuma in un anno. Le classi di appartenenza di un APE vanno dalla A, che assicura i consumi minori, alla classe G, che indica i consumi maggiori.
Numerose sono le fonti che informano sul tipo di intervento da realizzare per ridurre i consumi di un fabbricato e migliorare la classe energetica di appartenenza. Quello che invece risulta spesso poco chiaro è capire quale siano i costi effettivi per fare un intervento di riqualificazione energetica e soprattutto a quanto corrisponde, in moneta, l'effettivo risparmio per un salto di classe.

RISPARMIARE ATTRAVERSO LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

Uno spunto interessante per trovare una risposta al quesito lo fornisce il portale Eurima, che lo scorso Maggio 2012 ha pubblicato una interessante indagine relativa all'inquinamento prodotto dagli edifici italiani sulla base delle emissioni di Co2 imputabili ad usi energetici dei fabbricati.
In base a questi dati il Mip, Politecnico di Milano, ha valutato che il fabbisogno medio di un'unità residenziale in Italia, si attesta intorno ai 180 kWh/mq di energia primaria, il valore più alto nell'Ue.
Dall'esame dei dati che emergono da tali studi risulta chiaro come sia assolutamente urgente intervenire per portare gli standard italiani alla pari di quelli europei, ma si comprende anche come un intervento di riqualificazione energetica del patrimonio esistente si tradurrebbe anche in risparmio economico per i proprietari, come dimostrano gli esempi europei.
Si è calcolato infatti che una riduzione dei consumi che consenta il salto di classe energetica, ad esempio da una F a una E, può tagliare i costi del 25 per cento.
Quando parliamo di costi, naturalmente, facciamo riferimento a quelli relativi ai consumi di combustibile utili a raggiungere il comfort dei locali interni.

Facendo degli esempi per confermare il dato, si può prendere dunque come riferimento il costo medio di un kWh termico tradizionale per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria, pari a 0,098 euro per metro quadrato.
Esempio:
Per un appartamento in classe F di 100 mq con fabbisogno di energia primaria annuo pari a 130 kWh/mq (cioè 12,74 euro per riscaldare un metro quadro), costruito con muri di mattoni forati, senza doppi vetri e senza coibentazione, si spendono 1.274 euro annui.

In questo caso si può arrivare a certificare l'immobile in classe E, ipotizzando di raggiungere i 95 kWh/mq all'anno, cioè 9,31 euro per metro quadro. Si spenderebbero, dopo l'intervento di riqualificazione, 931 euro annui, con un risparmio di 343 euro annui, pari al 26,9% sui consumi (sostituendo ad esempio la vecchia caldaia istantanea con una nuova a condensazione e isolando le superfici).
Risulta chiaro da tali indicazioni come la riqualificazione energetica di un edificio,  sia esso un edificio oppure un singolo appartamento, anche solo risalendo la scala delle classi energetiche di una posizione, sia comunque più conveniente che non intervenire affatto.
Una ulteriore indicazione a supporto di tale tesi sono le percentuali di risparmio fornite dall'Enea e riguardanti gli interventi più usuali e semplici ai fini della riqualificazione stessa: La sostituzione degli infissi può tagliare i consumi del 10%, a cui si può aggiungere un risparmio del 24% applicando un sistema a cappotto sulla facciata, oppure del 12% grazie all'isolamento della copertura: l'intervento rivaluta l'immobile significativamente più delle spese sostenute. E i risparmi possono anche superare il 50% se l'intervento globale (involucro e impianti) è capace di incidere anche sulla climatizzazione estiva.

COSTI DELLA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

I costi per riqualificare energeticamente la propria abitazione sono superiori del 3% - 20% rispetto al costo di lavori eseguiti in maniera tradizionale. Naturalmente la percentuale è in funzione dell'entità dei lavori, del tipo di immobile o del fabbricato su cui si interviene, della classe energetica di partenza e di quella che si vuole raggiungere.
Per il tipo di interventi si può spaziare dalla sostituzione degli impianti, istallandone di più efficienti e meno energivori, ai miglioramenti o integrazioni tecnologiche dell'involucro, dalla introduzione dei giusti isolanti termici alla sostituzione delle superfici vetrate e degli infissi in generale, fino alla installazione di impianti da fonti energetiche alternative come pannelli fotovoltaici, solari o impianti  eolici.
Si può ipotizzare un tempo di ritorno della spesa dell'ordine di qualche anno. Se si riesce a rimanere entro un tempo di ritorno (ammortamento della spesa) inferiore ai 10 anni l'intervento può essere considerato conveniente (stima effettuata rispetto al risparmio in bolletta nel corso della gestione dell'immobile), questo perché l'importo delle bollette del gas e dell'energia elettrica diminuirà notevolmente. Oltre un tempo di ritorno di 10 anni, l'intervento dovrà essere valutato di volta in volta e caso per caso, anche in funzione della durata e della vita utile dell'elemento o dell'impianto alla base dell'intervento.
Per esempio una famiglia che abita in una casa di 100 metri quadri potrà risparmiare fino a 2.000 euro all'anno per il riscaldamento e fino a 1.000 euro all'anno per il condizionamento estivo apportando i giusti interventi di isolamento termico e riduzione dei ponti termici alla propria abitazione.
I vantaggi economici, inoltre, saranno più consistenti se si usufruirà delle detrazioni fiscali previste (detrazione Irpef 65%, distribuita nell'arco di 10 anni) per la realizzazione di interventi e l'acquisto di materiali e componenti tecnologici che apportino un miglioramento energetico.
Il miglioramento ottenuto potrà essere stimato sulla scala del fabbisogno energetico: più basso sarà il consumo di energia, più alti saranno i requisiti di efficienza e, pertanto, la classe di appartenenza dell'abitazione salirà in vetta alla scala con conseguente incremento del valore commerciale dell'immobile.
Sempre secondo l'Enea, proprietari, affittuari e condomini sono tutti interessati ad intervenire.

Edificio costruito prima del 1991
Prima di questa data non esisteva in Italia una normativa specifica per il contenimento dei consumi energetici, per cui è proprio in questi casi che è importante intervenire, magari approfittando delle agevolazioni fiscali in vigore.

Edificio costruito dopo il 1991 e prima del 2006
In questo caso l'edificio è stato costruito rispettando i criteri della Legge n.10/91, la legge sul contenimento dei consumi energetici allora in vigore.
Ma anche per questi edifici è opportuno intervenire.

Edificio costruito dopo l'8 ottobre del 2005
L'edificio deve rispettare sia la Legge 10/91 che la nuova normativa sul contenimento dei consumi energetici, il DLgs 19 agosto 2005 n. 192.
Queste leggi pongono dei limiti alle dispersioni di calore in inverno ed all'ingresso di calore in estate, limiti ai consumi energetici degli impianti, requisiti di inerzia termica delle pareti e solai di copertura per evitare fenomeni di surriscaldamento estivo degli ambienti, e favoriscono il ricorso alle fonti rinnovabili.
Si tratta di edifici che dovrebbero essere quindi ben isolati, favorire l'apporto di energia solare in inverno ed impedirlo in estate, ed utilizzare impianti di riscaldamento e condizionamento il più possibile efficienti, progettati e realizzati con il ricorso alle tecnologie più attente al risparmio energetico.
In caso di dubbi, comunque, è possibile far effettuare un controllo da parte di un tecnico.

Proprietari di immobili con impianto di riscaldamento autonomo
E' consigliabile effettuare lavori che porteranno ad un risparmio sui consumi di energia per il riscaldamento che permetterà di pagare bollette meno care e al contempo di valorizzare  l'immobile.

Condominio con riscaldamento centralizzato
Spesso succede che per soddisfare le esigenze energetiche del primo e dell'ultimo piano si riscaldino eccessivamente gli appartamenti nei piani intermedi, con il conseguente  spreco di combustibile e di denaro.
Oggi, questo può essere impedito effettuando un risanamento energetico dell'impianto attraverso l'uso di valvole termostatiche da installare sui singoli radiatori e un sistema di contabilizzazione del calore.

Locatori di un immobile
E' opportuno intervenire sul proprio edificio con lo scopo di ridurre le spese di riscaldamento, anche se saranno gli inquilini che ne godranno i vantaggi, perché l'immobile acquisterà più valore, in ogni caso, anche in considerazione dell'attestato di prestazione energetica (APE) che accompagnerà tutte le transazioni che verranno eseguite su di esso.
Dunque, ciascuno di noi, insieme agli altri proprietari dell'edificio, deve prendere la decisione di intraprendere dei lavori di risparmio energetico.
Tutti possiamo proporre questi interventi di risparmio energetico durante le riunioni di condominio: per l'attuazione sono valide le decisioni prese a maggioranza delle quote millesimali.

A CHI RIVOLGERSI?

In conclusione non possiamo quindi dimenticare come riqualificare energeticamente la propria casa significhi ottenere un significativo risparmio economico contribuendo allo stesso tempo alla salvaguardia dell'ambiente, investire a medio e lungo termine ma, soprattutto, significhi vivere in luoghi più salubri e sicuri, più confortevoli.
E' consigliabile effettuare lavori che porteranno ad un risparmio sui consumi di energia per il riscaldamento che permetterà di pagare bollette meno care e al contempo di valorizzare l'immobile.
Il nostro studio tecnico opera attraverso una fitta rete di squadre edili, professionisti, tecnici e artigiani, grazie alla quale è in grado di coprire tutte le esigenze del complesso edificio-impianti, sia da un punto di vista manutentivo sia dal punto di vista dei servizi accessori e delle necessità progettuali.
Un particolare occhio di riguardo è destinato agli interventi  legati alla riqualificazione energetica degli edifici  e all'ottimizzazione degli impianti che servono la casa (sostituzione di vecchi  impianti di riscaldamento e/o utilizzo di forme di energia rinnovabili).

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