Impianti Contabilizzazione calore

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Progettazione impianti termoregolazione e contabilizzazione calore

Le fasi progettuali, con le quali deve essere sviluppata la progettazione dell’impianto di termoregolazione e contabilizzazione del calore sono costituite da un primo lavoro di ricognizione dell’impianto esistente, delle sue carenze, delle sue possibilità di adeguamento e di coordinamento con il nuovo sistema impiantistico.
In un secondo momento si procederà alla esemplificazione di una progettazione del sistema di rilevamento dei consumi, della contabilizzazione e della ripartizione dei consumi.
Riassumiamo velocemente la sequenza di operazioni da eseguire:
a) verifica del sistema idraulico;
b) progetto di adeguamento;
c) progetto di recupero dei consumi;
d) verifica e rilievo;
e) contabilizzazione.

Il progetto, oltre che per le disposizioni di legge (Legge n. 10/1999 art. 26 e s.m.i.), è necessario per garantire agli utenti la maggiore efficienza e condizioni possibili anche allo scopo di evitare che dalle modifiche derivino squilibri degli impianti (specialmente al piano primo ed all’ultimo).
L'obbligo di rispondere alle incombenze progettuali impiantistiche negli edifici è reso cogente (inderogabile) anche dal D.M. n. 37/2008.
In generale, l’attività progettuale svolta dal un tecnico abilitato, consisterà in:
- rilievo delle caratteristiche termo-fisiche dell'involucro dell’edificio e delle unità immobiliari (al momento è in discussione l’ipotesi di attenersi all’edificio originario anziché a quello attuale);
- rilievo delle caratteristiche delle unità immobiliari e degli ambienti cui viene erogato calore;
- rilievo dello schema di impianto e delle sue caratteristiche tecniche (terminali, eventuali tubazioni a vista, centrale termica);
- esame delle diverse voci di spesa ed i relativi consumi (elettrici, di combustibile, di manutenzione, di gestione) per almeno i tre anni precedenti;
- calcolo del fabbisogno ideale di energia termica delle singole unità immobiliari per elaborare la conseguente tabella millesimale, per la ripartizione delle spese non volontarie;
- calcolo del fabbisogno energetico ideale di tutto l’involucro dell’edifico per valutare, per confronto, le possibili dispersioni della rete ed il consumo involontario;
- indicazione degli idonei interventi da attuare sui singoli radiatori, al fine di bilanciare l’impianto, scegliendo e dimensionando le valvole, calcolando la relativa regolazione ed i coefficienti da applicare ai ripartitori;
- valutare le perdite di carico, le portate in gioco e gli interventi da eseguire sull'impianto per il suo corretto bilanciamento;
- procedere con la diagnosi energetica per valutare la situazione attuale, quella raggiungibile con gli interventi prospettati, analizzare ed elaborare i risultati attesi;
- sulla base della diagnosi energetica, redigere un prospetto di spesa, anche finalizzato a valutare i miglioramenti in atto e quelli raggiungibili, con allegata una relazione analitica degli adempimenti da porre in essere, supportando l’amministratore nel compito di regolamentare la contabilizzazione e la ripartizione delle spese fra i condòmini;
E' opportuno ricordare che la diagnosi energetica (UNI 11428:2011) deve essere redatta in caso di ristrutturazione o di nuova istallazione di impianti termici di potenza nominale del generatore maggiore o uguale a 100 KW, ivi compreso il caso del distacco dall’impianto anche di un solo utente/condòmino.

Contabilizzatori di calore e Riqualificazione energetica dei condomini

Il problema della riqualificazione energetica dei condomini è oggi un tema di grande attualità ed importanza strategica e riguarda non soltanto l’aspetto strutturale, ma anche e soprattutto quello impiantistico, specie laddove i condomini sono dotati di impianti centralizzati.
Dal 31 dicembre 2016 è fatto obbligo per questi ultimi di dotarsi di sistemi per la contabilizzazione e la ripartizione delle spese condominiali, senza trascurare l’aspetto dell’efficienza energetica, che passa dalla termoregolazione.
Si stima che i condomini con impianto centralizzato, costruiti prima degli anni ’90, sprechino più del 50% dell’energia acquistata per il riscaldamento, senza considerare che oggi, nelle città, il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria per usi residenziali rappresentano, dopo il traffico, la causa maggiore di inquinamento urbano.

La buona notizia è che il Decreto Milleproroghe 2017 ha fatto slittare l'obbligo dei condomìni (ancora asserviti da impianto centralizzato) di installare dispositivi specifici per la termoregolazione e la contabilizzazione del calore entro il 30 giugno 2017. Quindi l'obbligo da rispettare non è più riferito alla data del 31 dicembre 2016 ma a quella del 30 giugno 2017.
Nel caso in cui il tecnico professionista dovesse valutare inapplicabile la norma UNI 10200 (e quindi non obbligatorio suddividere le spese secondo quanto stabilito dalla norma UNI 10200, ad esempio quando esiste una differenza di fabbisogno termico superiore al 50% tra le unità immobiliari) può asseverare l'inapplicabilità della norma a quel caso e condomìnio specifico.
L´Art. 5 del D.Lgs 141/2016 che modifica e integra l´Art. 9 del D.Lgs 102/2014, prevede che in questo caso specifico si possano ripartire le spese utilizzando una percentuale imposta, attribuendo una quota di almeno il 70% agli effettivi prelievi volontari di energia termica.

Aspetti normativi

Per quanto riguarda gli aspetti normativi vediamo che il Decreto Legislativo 102/2014, integrato dal D.lgs 141/2016, in attuazione della direttiva europea 2012/27/UE, stabilisce l’obbligo, per tutti i condomini dotati di impianto centralizzato, di adottare sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione diretta e, ove quest’ultima non è praticabile, di contabilizzazione indiretta per la ripartizione delle spese legate ai servizi di riscaldamento e acqua calda sanitaria attraverso i criteri di ripartizione proposti dalla norma tecnica UNI 10200:2015, definendo così un criterio univoco ed equo di ripartizione a livello nazionale.
Vediamo quali sono sono i vantaggi della contabilizzazione e della termoregolazione. Sia la contabilizzazione sia la termoregolazione, sono obbligatorie entrambe e che è sconsigliabile procedere alla contabilizzazione senza termoregolazione e viceversa.
Contabilizzare senza regolare è inutile in quanto non si può decidere attivamente sul consumo. Il risultato è sì una equa ripartizione delle spese, ma su consumi generati da un sistema di regolazione statico e centralizzato.
Similmente, regolare senza contabilizzare risulta poco utile in quanto viene a mancare l’incentivo principale, quello al risparmio.

I nostri tecnici professionisti del settore si occuperanno di affrontare la ripartizione delle spese condominiali e la preregolazione delle valvole termostatiche secondo le modalità previste dalla UNI 10200.

La scelta del tipo di contabilizzatore varia in funzione della tipologia di impianto disponibile:

1) Impianti a distribuzione orizzontale (collettori o anello);
2) Impianti a distribuzione verticale o a colonne montanti.

I contabilizzatori possono suddividersi in:

1) Contabilizzatori diretti;
2) Contabilizzatori indiretti – ripartitori.

 

La contabilizzazione diretta

È attuata con l’uso di contatori di calore atti alle misure dell’energia termica (calcolata come prodotto della lettura per il coefficiente di ragguaglio specifico per la marca del contabilizzatore) emessa dalla centrale termica (Energia termica totale) ed alla misurazione dell’energia prelevata dal singolo condòmino.
È utilizzabile come detto con l’impianto a distribuzione orizzontale, posizionando il misuratore nella scatola di derivazione per il singolo appartamento.
All’ingresso dell’appartamento (possibilmente esterno, ma talora interno) nella scatola di derivazione, si installa il sistema di misurazione in cui tra la tubazione di mandata e ritorno viene inserito un contabilizzatore di calore che tiene conto delle quantità di acqua calda in entrata, della sua temperatura oltre che della temperatura dell’acqua di ritorno A T.
Quest’apparecchiatura consente di misurare la quantità di energia volontariamente richiesta dal condòmino, sia per l’energia termica per l’ambiente che per l’energia termica dell’acqua calda centralizzata, se esiste.

 

Contabilizzatori diretti

Il contabilizzatore diretto è generalmente la soluzione preferibile nella contabilizzazione del calore. Esso viene installato sul ritorno all’entrata della caldaia o della scatola di derivazione (sui singoli radiatori risulta complicato e soprattutto molto oneroso).
Il misuratore elettronico volumetrico di energia, per il solo caldo (ovvero caldo/freddo con commutatore automatico) misura in continuo la portata e, tramite termosonde, la temperatura di mandata e di ritorno per calcolare e memorizzare i valori di energia.
Col passare del tempo consente una migliore e precisa quantificazione dell’energia, perché mediata e ragguagliata con quella consumata negli anni precedenti (2-3), recependo un andamento medio che consente di evidenziare qualsiasi significativa variazione.
Ci sono apparecchi d’avanguardia che eseguono in automatico controlli diagnostici, visualizzando a display le anomalie riscontrate. Anche in questo caso, sarebbe opportuno un collegamento wireless per lettura e verifica da remoto.
Il contatore diretto può essere utilizzato sia per misurare l’acqua dell’impianto di climatizzazione che l’acqua calda sanitaria.

 

La contabilizzazione indiretta

Nei casi in cui la contabilizzazione diretta è impossibile, ovvero troppo onerosa o complessa, previa adeguata relazione giustificativa della difficoltà ed impossibilità, si adotterà il sistema della contabilizzazione indiretta. In tal caso il Consumo Volontario di energia termica dei singoli condòmini e/o utente, viene determinato con l’uso di apposito strumento detto ripartitore, conforme alle norme UNI, che viene installato su ciascun radiatore.
La quantità di calore richiesta dall’utente sarà determinata dalla valvola termostatica installata su ciascun radiatore.
È chiaro che, ove possibile, sarà sempre preferibile l’uso della contabilizzazione diretta, per la maggior facilità di letture e di controllo. Può restare infatti il dubbio che il ripartitore potrebbe essere manomesso.
C’è da rilevare che l’attuale tecnologia consente un grado di precisione che ne rende complessa la manomissione.
L’utente può solo romperlo, l’assenza di lettura (che vengono conservate in genere per 10 anni) ne impedisce la disattivazione anche temporanea e comunque il controllo a posteriori.
Peraltro un controllo continuo, specialmente se attivato in remoto, ne consente il continuo monitoraggio ferma restando la necessità di una verifica finale.

 

Contabilizzatori indiretti (ripartitori)

La progettazione del sistema di contabilizzazione va valutata in funzione dell’impianto esistente, al fine di adottare i contabilizzatori che meglio si adattano ad esso. La scelta di un contatore indiretto (ripartitore), rispetto ad un contatore diretto deve essere adeguatamente giustificata.
In genere il contabilizzatore costituito dal ripartitore funziona mediando la valutazione dell’energia emessa da ogni singolo corpo scaldante in relazione alla temperatura media dell’elemento ed alla differenza di temperatura dell’ambiente in cui è installato.
È fondamentale quindi la sua corretta installazione, che avverrà direttamente sul radiatore, in perfetta conformità alle disposizioni del costruttore del contabilizzatore, il quale potrebbe prevedere anche l'installazione di un sensore remoto.
In genere è previsto il montaggio sulla linea mediana del radiatore (ed ove non possibile nei radiatori con un numero dispari degli elementi sarà posizionato più spostato verso la valvola) ed a ¾ della altezza dello stesso. In genere è consigliata l’installazione in posizione orizzontale, per non essere influenzato dal flusso di calore dal radiatore, in modo da non essere coperti da tende o schermi.
Ad ogni singolo ripartitore, dotato del proprio numero di matricola, sono associati mediante programmazione le caratteristiche del corpo scaldante cui è istallato.
È ovvia l’importanza della valutazione del corpo scaldante per associarlo al ripartitore.
Al fine di rassicurare il condòmino utente, è opportuno rilevare che questo genere di contabilizzatore non necessita di manutenzione.
Le batterie sono fornite per 10 anni e non sono sostituibili (per evitare manomissioni, le quali, oltre che difficili operativamente, sono facilmente rilevabili).
Per detti strumenti (ad una o due sonde) sono disponibili accessori e dispositivi per istallarli in qualsiasi tipo di calorifero, anche con sonda a distanza.
In genere nel montaggio si adotta un sistema di blocco che evita la possibilità di spostamento e ne consente il controllo a distanza allarmando anche i tentativi di manomissione.
Normalmente per essi è previsto un margine di errore variabile in funzione del salto termico (quanto più alto tanto minore è l’errore ammissibile. Ad esempio ±12% con un salto di 5/10 gradi e del ±3% con una salto superiore a 40 gradi).
Peraltro il controllo diretto, e ancor più quello in remoto, ne consente un adeguato monitoraggio (fino a una lettura ogni 6 minuti) e quindi l’immediato rilievo di cattivo funzionamento.
I sintomi più rilevanti di anomalie sono rappresentati da un forte scostamento dai valori medi degli anni precedenti, ovvero da forti differenze rispetto ad unità immobiliari similari, infine ove presente, da un discordanza dai consumi desumibili dalla diagnosi energetica.
Si ricorda, che il contabilizzatore indiretto, consente la ripartizione dell’energia consumata, ma non la sua diretta misurazione, a meno di coefficienti forniti dal costruttore o determinati in locale anche con verifiche negli anni.
A tale scopo esistono ripartitori “non parametrizzati” la cui lettura va ragguagliata con coefficienti specifici in funzione del radiatore, tipo, potenza, ecc.
Il coefficiente potrà negli anni essere oggetto di aggiustamenti in funzione delle effettive letture. Sono in commercio, e recepiti anche con la recente modifica delle norme UNI 10200, “ripartitori parametrizzati,” che in funzione delle caratteristiche del calorifero consentono una lettura diretta del calore, avendo incorporato nello stesso gli strumenti di ragguaglio.

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